domenica 13 febbraio 2011

Vorrei spezzare una lancia

Buongiorno a tutti, quello di cui vi voglio parlare riguarda le case editrici, non la mia in particolare (sulla mia vorrei aspettare prima di trarre conclusioni, positive o negative che siano) ma vorrei fare un discorso generico. Parliamo delle case editrici a pagamento o con contributo, Io sono imprenditore di me stesso e sinceramente non riesco a bocciare completamente questa formula. Quando si crea un progetto editoriale le spese sono alte, gli autori sono quasi sempre sconosciuti, non è detto che tutti vendano anzi spesso le copie vendute non coprono le spese.
Ma analizziamo la situazione, serve un editor, un grafico che curi copertina e impaginazione, un illustratore se serve un disegno ad hoc, uno stampatore probabilmente una segretaria per dare un minimo di credibilità all'azienda. Insomma tutto questo costa e moltiplicato per il numero di autori le cifre salgono.
In virtù di questo chiedere un contributo, se contenuto a coprire le spese minime, non mi sembra una pratica così indignante.
Se un editore si impegna a promuovere il libro con ogni mezzo possibile, a presenziare a fiere di settore a dare copie del libro in omaggio per recensioni e valutazioni e ci mette serietà e dedizione credo che sia un giusto compromesso.
Quello che trovo raccapricciante sono gli editori che si approfittano, dicono che stampano 1000 copie e poi ne stampano 100 che mandano al macero perché se ne fregano (ed esistono vi assicuro) persone che non fanno della promozione il loro punto di forza ma campano con i contributi degli autori.
Fatevi due calcoli, ho 500 autori, chiedo 500 euro cadauno, stampo 100 copie e le lascio marcire, sono 250.000 euro che mi metto in tasca (e ci sono anche questi).
Considerando tutto questo farei un invito a tutti gli autori, quando prendete in considerazione una casa editrice, cercate in internet, è pieno di blog che parlano di tutto. Guardate sul sito della stessa e contattate gli autori, chiedete informazioni, documentatevi e non agite solo perché volete vedere il vostro libro pubblicato. Abbiamo la fortuna di avere internet dalla nostra che ci aiuta a rendere la vita difficile ai farabutti, usiamo questi mezzi.
Spero che questo aiuti tutte le persone ad aprire gli occhi, se poi trovate una casa editrice, avete fortuna e decide di credere in voi e nella vostra opera e rischia di tasca sua tanto meglio ma sono casi più unici che rari anche se avete scritto un buon libro la realtà editoriale non è quasi mai questa.

Elvio

2 commenti:

  1. Caro Elvio, se un libro ha il bollino SIAE ti arriva entro un paio di mesi dalla pubblicazione un estratto conto della SIAE dove compare il n. di copie effettivamente pubblicato.Così controlli se la casa editrice ha fatto ciò che ha promesso. Il rischio nel pagare le copie sta nel fatto che l'editore volente o nolente, in perfetta buona fede o no , si riduce a tipografo e non ha nessun interesse a vendere il libro perchè tanto è già eientrato delle spese e con il suo margine del 30% di rigore. Una casa editrice piuttosto importante anche se piccola mi ha espressamente scritto di voler pubblicare Bisclavret perchè interessante ma di voler 3000 euro perchè essendo io e la mia socia sconosciute quei soldi le servivano per assicurarsi un plafond per promuovere suoi scrittori più noti... ho risposto che la proposta non si confaceva alle nostre esigenze editoriali, non li ho più sentiti, saranno andati a lusingare qualcun altro. Piuttosto che pubblicare a pagamento è meglio rivolgersi a un buon tipografo, pagarlo , richiedere il bollino ISBN e autopromuoversi, si risparmia tempo e si guadagna di più e chissà che non si diventi editori (in quel caso posso offrire consulenza sulla proprietà intellettuale , diritti d'autore etc., perchè gestisco la filiale lombarda di un ufficio brevetti e marchi , prorpietà intellettuale) ciao Vittoria

    RispondiElimina
  2. Ciao Vittoria, condivido il tuo pensiero ma ogni situazione ha il rovescio della medaglia. Come penso tu sappia io rilego libro, anche se a livello artigianale, nel settore qualche conoscienza ce l'ho. Avrei potuto autoprodurmi il libro tranquillamente spendendo pochi euro. Il problema è il dopo, pubblicarsi il libro per venderlo a 4 amici ti può togliere una soddisfazione personale ma diventa una strada chiusa, per quanto io non lo faccia per soldi la soddisfazione è che la gente lo legga e lo apprezzi altrimenti non avrei nemmeno pubblicato. E questo avviene solo se la promozione è fatta per i canali giusti. Fiere di settore, libri omaggio a giornalisti e recensori, internet ecc.
    Purtroppo tra lavoro, famiglia, un po di sport e problemi vari il tempo non è molto. Fare una fiera editoriale e prendere uno stand costa in tempo e soldi e io credo che ognuno debba fare il suo lavoro. Rimango della convinzione che vada fatto da persone del settore, selezionandole tra le più serie che si riesce a trovare. Certo che 3000 euro sono una follia, hai fatto bene a rifiutare, magari un giorno il tipo si mangerà i gomiti come è successo a chi ha rifiutato la Rowling. Quando uno scrittore ce la fa in barba a tutti questi incompetenti e ignoranti che non hanno saputo capire il valore dell'opera guardando solo a mettersi in tasca soldi godo come un riccio :)))))
    grazie per la tua testimonianza
    Elvio

    RispondiElimina